In questi giorni a Roma si parla sempre più spesso di danni subiti dai cittadini Romani a causa delle buche presenti sul manto stradale.
Ritengo pertanto opportuno fornire qualche indicazione più specifica sulla questione.
Infatti, come avvocato spesso vengo interpellato da alcuni clienti che subiscono dei danni al proprio autoveicolo a causa delle buche presenti sull'asfalto oppure patiscono gravi danni fisici a causa di cadute accidentali provocate dalle strade o dai marciapiedi dissestati di Roma.
Innanzitutto, è opportuno chiarire che non tutti i danni subiti possono essere risarciti.
Soltanto i danni causati da un da un'insidia o da un trabocchetto possono essere oggetto di una seria disamina da parte dei Giudici di Pace o dal Tribunale Civile, a seconda dell'importanza della richiesta risarcitoria.
La Giurisprudenza più autorevole, ovvero quella della Corte di Cassazione, si è espressa su tale concetto chiarendo che: non può essere accolta una domanda di risarcimento del danno derivante da c.d. insidia o trabocchetto stradale, nel caso in cui, dalle risultanze processuali sia emerso che, al momento del sinistro, non sussisteva un pericolo occulto (nella specie, una buca), caratterizzato dalla coesistenza dell’elemento oggettivo della non visibilità e dell’elemento soggettivo della imprevedibilità, ovverosia nel caso in cui, in sede processuale, non sia stato adeguatamente dimostrato che la buca non fosse, in concreto, invisibile.
Per tali ragioni, solo in presenza di una buca non visibile, e quindi di un ostacolo imprevedibile, è possibile richiedere e sperare di ottenere il risarcimento dei danni subiti.
Per provare in modo incontrovertibile la fondatezza delle proprie richieste risarcitorie in sede giudiziale, è opportuno contattare al momento del sinistro, la polizia municipale e far verbalizzare dall'Autorità intervenuta sul luogo dell'incidente, la completa dinamica dell'incidente occorso.

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